Claude Monet, falso d'autore di Daniele Dondé

 Italiano   |   English   |   Deutsch   |   Français

Quadro olio su tela, dipinto dall’artista Daniele Dondè, falso d’autore (copia) dell’opera di Claude Monet “Sur la plage à Trouville”, 1870 del Musée Marmottan Monet di Parigi.
Il quadro è stato regalato da Daniele Dondè a Giulio Schmid, proprietario dell’Hotel International au Lac con tanto di dedica sul retro.

Claude-Oscar Monet (*1840 – †1926) considerato uno dei fondatori dell'impressionismo francese. I suoi lavori si distinguono per la rappresentazione della sua immediata percezione dei soggetti, in particolar modo per quanto riguarda la paesaggistica e la pittura en plein air.

Daniele Dondè, nato a Cremona nel 1950, terra di inarrivabili liutai, è figlio di grandi collezionisti d'arte. Autodidatta, nasce artisticamente come copiatore di grandi dipinti del passato, o come falsario per i detrattori.
Dondè è il controverso maestro fondatore, nel 1984, del movimento dei "Falsi d'autore"; una lunga battaglia con tanto di cause vinte in tribunale vuole finalmente il maestro libero dagli equivoci sulla riproduzione di un dipinto realizzata in modo legittimo e dichiarato a 70 anni dalla morte del suo autore. «La copia ruba un'immagine e la riproduce senz'anima. Il falso è un'arte. Implica un'alta qualità artistica; conoscenza eccellente della tecnica.” dice Dondè, e ancora: “Rifare un soggetto è facile. Emulare la stessa materia è quasi impossibile.”
Dall'inizio degli anni duemila Dondè decise di cambiare strada orientandosi verso il  movimento della New Italian Pop Art. Rifacendosi all'arte del grande maestro elvetico Gustav Klimt, che soleva impreziosire le proprie opere con fili d'oro per attirare visitatori, Dondè ha iniziato ad ornare i propri ritratti con cristalli Swarovski.

Nel 2012 Daniele Dondè, con i suoi famigliari, ha dato vita alla Kristal & Glam Art Gallery al pian terreno dell’Hotel International au Lac, proprio a fianco dell’entrata principale dell’albergo.  

 

Bibliografia/ Fonti:

Musée Marmottan Monet, Paris
La Repubblica.it
Wikipedia